LUCA IVE

NOMELUCA
COGNOMEIVE
DATA DI NASCITA30/06/1998
NAZIONALITÀITALIA
RUOLOSTICK

CONOSCIAMOLO MEGLIO

Luca Ive, nasce a Milano il 30 giugno del 1998. Nell’ambito lavorativo Luca lavora come sviluppatore Salesforce presso un’importante multinazionale del mondo IT e della Digital Transformation. Ha sempre avuto una grande passione per lo sport in generale, sia da vedere che da praticare, ed è anche uno dei motivi che lo ha spinto a praticare il Powerchair Hockey. Ha iniziato a giocare nel 2014 a Milano nella squadra delle Turtles e successivamente nel Dream Team sempre nel ruolo di portiere, anche se in futuro gli piacerebbe provare a giocare in un ruolo diverso. Luca è una persona molto socievole, un compagno di squadra simpatico sempre pronto a scherzare e dalla battuta pronta con una risata contagiosa. Molto determinato in tutto quello che fa, questo suo lato caratteriale gli ha permesso di migliorare molto e di diventare un ottimo portiere. Quello che gli piace di più del suo ruolo è aiutare la squadra parando molti tiri. Quello che gli piace di meno, invece, è il fatto che il portiere rappresenti l’ultimo baluardo: se si sbaglia, un gol dell’avversario è sicuro. Luca tra i suoi migliori risultati ci tiene a ricordare il secondo posto al torneo internazionale di Praga, dove si è potuto confrontare con alcuni dei migliori giocatori del nostro amato sport.

Per quale motivo hai scelto il numero 30 sulla maglia?

Ho scelto questo numero perché è il giorno della mia data di nascita e per questo motivo ha un significato importante.

Quali sono i motivi per quei scelto questo sport? Quali emozioni suscita?

Ho scelto questo sport perché è molto veloce, c’è tanto agonismo e molta adrenalina. Tutte queste cose mi fanno sentire vivo.

Spesso hai assistito a numerose partite di powerchair hockey sia da spettatore che da giocatore. Qual è stata la partita più bella a cui hai assistito? Qual è stata la più bella che hai giocato?

La più bella a cui ho assistito sicuramente è stata la finale dei mondiali del 2018 a Lignano Sabbiadoro, dove l’Italia ha vinto i mondiali per la prima volta nella sua storia. È stata un’emozione senza precedenti e sicuramente resterà un momento indimenticabile. La partita più bella che ho giocato è stata la finale 3º-4º posto della serie A2 tra Dream Team Milano e Treviso Bulls. In quella partita ho parato tanti tiri e abbiamo vinto.

Tu sei una persona molto socievole e attraverso il powerchair hockey hai conosciuto tante persone. Tra i vari giocatori che hai conosciuto chi secondo te è un campione sia in campo che fuori?

Ce ne sarebbero tanti ma dovendo fare dei nomi mi viene in mente quello di Ion Jignea dei Black Lions Venezia. È un giocatore fortissimo sia tecnicamente che tatticamente ed è sempre molto corretto quando gioca. Un altro giocatore che secondo me è un campione sia in campo che fuori è Marco Ferrazza dei Thunder Roma.

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