BIANCA IRENE BRICALLI

NOMEBIANCA IRENE
COGNOMEBRICALLI
DATA DI NASCITA29/09/2008
NAZIONALITÀITALIA
RUOLOMAZZA
DISCIPLINA SPORTIVAPOWERCHAIR HOCKEY

CONOSCIAMOLA MEGLIO

Bianca nasce a Rho (MI) il 29 settembre del 2008.Nel tempo libero le piace leggere, ascoltare musica e stare all’aria aperta. Frequenta il primo anno al liceo linguistico Marconi di Milano.

Ha iniziato a giocare a hockey dopo le vacanze estive del 2022, gioca come mazza ed è anche la prima ragazza ad essere tesserata nella nostra squadra. Bianca si diverte molto quando gioca ed è una persona simpatica e molto solare. Quando gioca dimostra di aver voglia di mettersi alla prova ed è molto attenta a tutti i consigli per migliorare in campo. Attualmente Bianca è anche la nostra giocatrice più giovane in squadra e vista la sua età, siamo convinti che potrà migliorare molto e togliersi delle soddisfazioni. Nella sua prima partita amichevole è riuscita a realizzare anche un bel goal ed è stato un momento molto importante sia per lei che per tutta la squadra. Del suo ruolo le piace essere competitiva e cercare di fare goal.

Per quale motivo hai scelto il numero 8 sulla maglia?

Ho scelto il numero 8 sulla maglia perché se messo in orizzontale simboleggia l’infinito.

Perché hai deciso di iniziare a giocare a powerchair hockey? Come ne sei venuta a conoscenza?

Ho deciso di giocare a Powerchair Hochey perché avevo voglia di mettermi in gioco e sentire la bella sensazione di competere; penso che questo sport ed i compagni di squadra mi diano la possibilità di sentirmi accettata e soprattutto utile, cosa che a volte è più difficile provare in quanto spesso, da parte di chi non è su una sedia a rotelle, c’è l’inconsapevole tendenza a trattare chi ha una disabilità come inferiore, del resto il mio motto è “no one can make you feel inferior, without your consent” (E. Roosvelt). Sono venuta a conoscenza di questo sport e dell’esistenza dei Wolves di Bareggio mentre ero a fare un banchetto di beneficienza per un’associazione che si occupa di raccolta fondi per la ricerca sulla paraparesi spastica, patologia di cui sono affetta, ed il banco di fronte al nostro ospitava i Wolves, lì ho conosciuto Alberto, Pasquale e Renato.

Che cosa provi ad essere la prima ragazza a giocare ad hockey in questa squadra?

Sono onorata di essere la prima ragazza a giocare in questa squadra, i compagni sono sempre molto educati e mi fanno sentire a mio agio, credo che un tocco di femminilità sia quello che serviva… scherzi a parte mi auguro che presto altre ragazze arrivino a farci compagnia.

Cosa vorresti dire ad altre ragazze che vorrebbero fare sport ma non se la sentono?

A chi non si sente di provare a praticare questo o altri sport mi sento di dire che basta provarci, io la prima volta che sono entrata in palestra non ho voluto nemmeno sedermi su una sedia da Powerchair Hochey, poi con l’aiuto dei compagni di squadra mi sono fatta convincere ed oggi non ci rinuncerei, questa opportunità mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco, crescere, farmi tanti amici con i quali passare momenti sereni ed in compagnia. Per tutti questi motivi e molti altri ancora invito tutti coloro che sono timorosi a mettere da parte i propri timori e provarci perché sono sicura che questo darà a loro la stessa bella opportunità che ha dato a me.

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